IMPRESE: ATTENTE ALLE TRUFFE VIA MAIL!

L’immagine in alto rappresenta un esempio di bollettino ingannevole che molte aziende hanno ricevuto in queste ultime settimane. Per questo motivo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha pubblicato un decalogo per aiutare le imprese a riconoscere le truffe che pervengono via mail, dove vengono avanzate richieste di pagamento che traggono in inganno al punto che, spesso, si paga senza nemmeno accorgersene.

Di cosa si tratta?

Il bollettino truccato: alle aziende viene inviato un bollettino di pagamento precompilato nel momento in cui si aspettano di ricevere un avviso di pagamento o una fattura. Il mittente “finge” di essere il soggetto cui il versamento è dovuto (es. Camera di commercio l’iscrizione annuale; l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi per la registrazione o il rinnovo di un marchio; l’organizzatore di una fiera cui si intende partecipare; l’editore delle “Pagine Gialle”);

Il modulo ingannevole: le aziende ricevono moduli per l’iscrizione a servizi in apparenza gratuiti. In realtà ci si abbona a servizi dai quali risulta molto difficile poi recedere.

Quando è il caso di allarmarsi se si riceve un bollettino o un modulo?

– Se non è chiaro il mittente;

– Se i servizi proposti sono poco comprensibili;

– Se ci sono evidenti errori grammaticali (pessime traduzioni da altre lingue).

Come difendersi da questi attacchi?

Correre ai ripari è più semplice di quanto non si pensi. Ecco un elenco di regole da applicare nel caso di un documento sospetto:

– Prima di pagare, verificate da chi proviene la richiesta;

– In caso di dubbi sul mittente, effettuare una semplice ricerca su internet;

– Se pensate che la comunicazione proveniente da un ente istituzionale non vi convince, contattate per telefono il soggetto;

– Non dare mai per scontato che i moduli precompilati coi dati della nostra azienda e con un mittente in apparenza affidabile siano da pagare ( C.C.I.A.A., organizzatore delle fiere cui avete partecipato, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi), ma accertarsi con ricerche alternative (telefonata, internet).