“Un bravo leader può ottenere molto anche dagli uomini peggiori mentre un generale incapace riesce a demoralizzare persino le truppe migliori”.
(John J Pershing)

 

Guidare o controllare, essere leader o capi, esercitare l’autorità o essere autorevoli, sono questioni vecchie della letteratura organizzativa e manageriale. La funzione direttiva nelle aziende come nei gruppi di lavoro è sempre delicata e spesso è alla base del successo o del fallimento delle “imprese” in senso generale. Proviamo a delineare per differenze i due profili dei responsabili delle strutture, in termini di modalità gestionale, relazioni collaborative e risultati delle istituzioni delle quali si è formalmente responsabili. Verifichiamo, di seguito, le due prospettive: il potere del ruolo e la cooperazione tra ruoli scomponendo le corrispondenti azioni, reazioni e finalità perseguite, definendo errori e virtù degli imprenditori in dieci regole pratiche fonte di disfunzioni o vantaggi dell’intera struttura.

Prima, dove sbagliano:

  • Enfatizzare il proprio ruolo evidenziando la “distanza di potere” rispetto ai collaboratori
  • Ridimensionare i risultati del lavoro degli operatori perché così facendo diminuisce l’”autostima delle persone”
  • Rifiutare il confronto sui problemi di lavoro decidendo da soli, tipico del management autoritario
  • Dare l’impressione (soprattutto nella prima nomina) di dover “mettere le cose a posto”
  • Rinfacciare retribuzioni alte non conoscendo la struttura del lavoro spesso complicata o complessa
  • Pretendere di controllare tutto senza delegare determinando le “asimmetrie informative”
  • Soffermarsi sui particolari senza applicare il “principio di eccezione” di tayloriana memoria
  • Porsi degli obiettivi al di sopra delle proprie possibilità
  • Rinunciare a migliorare le attività reclamando di “cambiare tutto”
  • Esercitare un’autorità non legittimata dai principi dell’universalità e razionalità rispetto allo scopo (secondo Weber)

Ciò che dovrebbero fare:

  • Riconoscere il “già fatto” come punto di partenza per gli obiettivi della nuova gestione
  • Comunicare chiaramente i propri obiettivi confrontandoli con le impressioni del gruppo
  • Considerare e utilizzare l’esperienza sedimentata nel gruppo di lavoro
  • Ricordare sempre che qualsiasi organizzazione è un sistema cooperativo
  • Dare ai propri collaboratori obiettivi raggiungibili con feedback adeguato
  • Far crescere il gruppo sul piano motivazionale, delle competenze e capacità decisionali
  • Attivare sessioni di brainstorming funzionali alla ricerca di idee creative nel gruppo
  • Coltivare la cultura d’impresa e il clima del gruppo di lavoro
  • Realizzare la strategia e progettare coerentemente la struttura dell’organizzazione
  • Definire Mission e Vision aziendale

 

Certi vizi si ripetono nel tempo per cui lo Studio Michele Magro con la sua trentennale esperienza si propone di risolvere le problematiche legate alla direzione aziendale. In modo da correggere quei comportamenti che portano inevitabilmente a disfunzioni e inefficienze che frenano le potenzialità economiche dell’azienda.